
08. Fontane Vecchie – Il Lavatoio
Mi piaceva andare al lavatoio perché lì eravamo sempre in compagnia.
C’erano donne che arrivavano anche alle cinque del mattino, quando era ancora buio.
Volevano essere le prime a lavare i panni nell’acqua pulita che si era raccolta durante la notte.
Alcune arrivavano con i muli, perché le lenzuola bagnate erano pesanti, e al ritorno c’era la salita.
Gli stenditoi non bastavano mai e a volte si litigava per quello.
A me piaceva tanto stare lì, ad ascoltare i discorsi delle donne.
Era il posto dove si sentivano libere di parlare di tutto — anche dei mariti prepotenti.
Era tutto un vociare. Si raccontava quello che succedeva a Vallebona, le storie delle famiglie.
Le notizie si sapevano prima.
È da lì che nasce il modo di dire:
“Sta chi a l’è sciurtia d’in sa ciappa da funtana” —
cioè: prima che una notizia arrivi in paese, è già uscita dalla bocca di chi è andata a lavare.
Io stavo lì nel mio angolino e ascoltavo tutto. Mi divertivo.
Le loro mani restavano nell’acqua per ore, ma non si congelavano mai — neanche d’inverno.
Perché l’acqua, ancora oggi, sgorga da una sorgente a temperatura costante.
Ricordo che, a quei tempi, non si diceva “donna incinta”, perché era una parola un po’ vergognosa.
Anche per andare al lavatoio, le donne incinte uscivano con vestiti larghi, incrociati davanti, per coprire la pancia.
Mi piaceva così tanto andare al lavatoio che, a volte, mettevo nella bacinella calzini e mutandine già puliti, pur di andarci.
Le donne non avevano un loro spazio, come i bar per gli uomini.
Il lavatoio aveva un significato importante: era l’unico ritrovo femminile, pieno di energia.
Qualche volta cantavano: era bellissimo.
Le donne faticavano a battere i panni.
Battevano i pantaloni dei mariti, di fustagno pesante, con una specie di bastone.
Delle botte così forti da far paura.
Io le guardavo e pensavo: «Forse credono di picchiare il marito.»
E magari un po’ si sfogavano.
All’epoca non si buttava niente.
Un pezzo di sapone che scivolava nella vasca era un problema.
Magari l’acqua era già torbida, non si vedeva niente, e diventarava difficile recuperarlo.
Anche solo una scaglia era importante.
Perché poi, a casa, il marito avrebbe urlato.
Al lavatoio c’era sempre una canna con una punta fatta apposta per infilzare il sapone.
A volte ci voleva un sacco di tempo: scivolava via, non era facile.
Ma le donne si aiutavano a cercarlo.
A quei tempi, tutto era prezioso.